Ippogrifo Letterario

Le lumache

scultura ValbrunaChissà se poteva uscire dalla stanza. Si guardò intorno. Nel corridoio niente fili di bava. Le lumache non erano ancora passate. In fretta si vestì ed uscì dalla sua stanza. Ma subito, arrivato a metà corridoio, cominciò ad invischiarsi, a scivolare, a retrocedere. Anche là avevano chiuso il passaggio. Tornò sui suoi passi con rabbia. Continua a leggere

In Patagonia (3)

catastaIl giorno seguente prendono l’aereo per Ushuaia. La montagna sul mare. Ghiacciai, castori, foche e pinguini. Un mondo vastissimo. Incontaminato. Il pensiero della natura e della sua potenza domina la mente di Francesca. Tutti dovrebbero venire una volta o l’altra in Patagonia, pensa, tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita i geyser dell’Irlanda o un vulcano in eruzione. Perderebbero un po’ della loro presunzione. Continua a leggere

In Patagonia (2)

retiAl ritorno si prende l’aereo per Bahia Blanca e poi da lì si prosegue verso Sud. Il viaggio non è faticoso. I bus che percorrono le vaste distese della Patagonia sono comodi, quando si prenota il posto si può persino scegliere tra una cama o una semicama e stendersi a dormire durante i lunghi percorsi. Anche le strade un tempo sterrate sono in buono stato. Continua a leggere

In Patagonia

verso il poloL’aereo atterra a Punta Arenas. Una lunga frenata che sembra non voler mai finire. Francesca guarda l’ora. Quasi in orario. Scende e raggiunge i compagni di lavoro. La base è situata in un albergo arroccato sul mare. Spalanca la finestra. Il vento soffia forte. Decide di scendere al mare. Una sciarpa attorno al collo. I corti capelli che si dividono in righe sottili sotto la sferza del vento. In faccia schizzi d’acqua gelata. Continua a leggere

Le due amiche

agaveQuel pomeriggio Gabriella ritornò a casa in preda ad un’ incredibile tristezza. Assurda se vogliamo. In fondo non c’era nessuna ragione per essere triste. La sua migliore amica le aveva solamente confidato di essere rimasta incinta. Ed allora? Continua a leggere

Poesie di Lisa Sammarco

2 cocai

Conchiglia bianca

In questi improvvisi d’alba,
violenti,
ti fai pane fragrante del mattino incerto.
In questa luce che lambisce
e spuma in sciabordio di acqua
sono un mare prigioniero
in una conchiglia bianca sulla riva. Continua a leggere

L’ermafrodito

riflessi

«Le piace ?» Era una domanda superflua perché Sandro se ne stava già da mezz’ora a contemplare il blu profondo di quel quadro, concentrico intorno a un vuoto infinito che dava le vertigini.
Riemerse con difficoltà e si voltò verso le parole alle sue spalle. Vide una bocca un po’ troppo truccata che oscillava sopra lunghe file di collane. Tacchi alti e lunghi capelli neri, un’iperfemminilità esibita che in un’altra persona gli avrebbe dato certamente fastidio. Ma stranamente non la trovò sgradevole. Continua a leggere

Un tempo avevamo la coda

irisAnna guarda e riguarda la planimetria che l’agenzia immobiliare le ha dato e si perde a sognare i particolari. Quella casa, quella casa in campagna è la casa che ha sempre desiderato. Anche gli altri saranno entusiasti, ne è sicura. Arriva a casa trafelata e travolge la famiglia con una raffica di parole. Verde, fresco d’estate, profumo di campagna. Cosa ci può essere di meglio! Un giardino, un barbecue, un’altalena per Giulio e una cuccia per Pippo.
Danno la caparra e impazienti si mettono ad aspettare il momento in cui si trasferiranno nella nuova casa. Continua a leggere

La favola dei porcospini feriti

riccioSchopenhauer in una delle sue migliori metafore scrisse: “Il porcospino, in inverno, ha freddo. Per riscaldarsi si avvicina ad altri porcospini, in modo che avvicinandosi ci si possa tenere caldi a vicenda. Ma nell’istante stesso in cui due o più porcospini si avvicinano, corrono il rischio di ferirsi a vicenda con i loro aculei; e la maggior parte delle volte così succede. Feriti, i porcospini si allontanano di nuovo, ma dopo poco il freddo li spinge di nuovo a riavvicinarsi per scaldarsi, pur rischiando di farsi male. Il porcospino odia il freddo…”
Come fanno l’amore i porcospini? Con grande prudenza. Niente di più giusto. E noi Dio solo sa se non siamo stati prudenti. Continua a leggere

Marguerite ad Avignone

DSCN3484

-Bisogna fare come fanno gli uomini: sapere cosa si vuole e perseguirlo. Io non mi occupo di tuo padre a tempo pieno. Scrivo, quando ho tempo stiamo assieme, ma posso restare anche per intere giornate sprofondata nel mio mondo.
Erano parole di Emmanuelle. Marguerite la osservò ed esclamò meravigliata: – Sembrate così felici, tu e mio padre! Qualche volta vi invidio. Continua a leggere

In attesa dell’agneau

DSCN0870In un ristorantino di Vence Marguerite e Micael si sistemano a un tavolino d’angolo e si mettono a chiacchierare davanti a un’assiette di cruditées in attesa dell’agneau… Continua a leggere

Dal dentista

palma (2)– Apra la bocca, aveva detto il dentista dopo aver sprecato non più di quattro secondi per un impersonale e asettico saluto.
Un attimo, avrebbe voluto dire Philipe. Non ti conosco neanche! Diciamoci due parole almeno per familiarizzare. Come posso aprire la bocca a uno sconosciuto? Continua a leggere

Il normanno

ALICE: – Se non l’avessi conosciuto di persona…
SILVIA: – Di che cosa parli, Alice?
ALICE – Mah… noi qui a Trieste siamo diversi…
SILVIA: – Diversi da che? Non capisco…
ALICE – Sono stata in Sicilia.
SILVIA: – Ah! Com’è andato il viaggio? Continua a leggere

Ecosistema fragile il maschio

St-Paul-de Vence

Ecosistema fragile il maschio, pensò Monique. Marcel, davanti a lei, beveva il caffelatte. Faccia slavata. Labbra smorte. Risveglio opaco sulla collina di Vence. Eh sì, quella notte lei aveva sferrato un non piccolo attacco al suo orgoglio di maschio. Gli aveva spiegato che da un po’ i loro ritmi non si accordavano affatto, gli aveva illustrato particolari che sarebbe stato gentile tacere e aveva aggiunto, per colmare la misura, che la collina sopra Vence, dove vivevano da oltre diciassette anni, non era il luogo più bello del mondo. Il marito l’aveva guardata con aria meravigliatodolente, imburrando con violenza un pezzo di pane. Continua a leggere

L’obbligazione paoletto

SIGNORA: – Buongiorno!
IMPIEGATO DI BANCA: – Buongiorno signora, mi dica.
SIGNORA: – Vorrei un consiglio… Lei conosce, caro Bianchi, il mio profilo di rischio… medio-basso direi… Ho letto di un nuovo prodotto il paoletto… Che ne pensa?
IMPIEGATO DI BANCA: – Il paoletto è…
SIGNORA: – Le dico subito che in questo momento non mi sembrerebbe il caso di incrementare l’azionario… già mi ritrovo con quelle telecomunicazioni comperate un attimo prima che scendessero… per fortuna i farmaceutici li ho venduti… insomma ora come ora non alzerei nel mio portafoglio il profilo di rischio… Il paoletto è un’azione? Continua a leggere

Pausa pranzo

pausa pranzo montagna

ALICE: – Dove andiamo a mangiare, Silvia?
SILVIA: – Mangiare? Sono a dieta!
ALICE: – Da quando?
SILVIA: – Da oggi! Solo un’insalatona scondita e un beverone ipocalorico per tirar fino a sera.
ALICE: – È lunedì. Week end gastronomico? Ma non eravate andati a sciare? Continua a leggere