Il normanno

ALICE: – Se non l’avessi conosciuto di persona…
SILVIA: – Di che cosa parli, Alice?
ALICE – Mah… noi qui a Trieste siamo diversi…
SILVIA: – Diversi da che? Non capisco…
ALICE – Sono stata in Sicilia.
SILVIA: – Ah! Com’è andato il viaggio?
ALICE – Benissimo ! Non te l’ho già raccontato?
SILVIA: – È un po’ che non ci vediamo, sai gli impegni…
ALICE – È stato fantastico… la primavera è la stagione migliore… una Sicilia stupenda… e colori e profumi…
SILVIA: – Anch’io devo prendermi prima o poi una vacanza… Racconta racconta!
ALICE: – Sono rimasta incantata dalla vegetazione. Rigogliosissima. Palme, piante grasse, alcune entravano nei poggioli del nostro albergo… agavi, fichi d’india, gerani enormi ( veri e propri alberelli) e dappertutto limoni e aranci. E i glicini ! Fioriti con anticipo di un mese rispetto ai nostri.
SILVIA: – Fantastico!
ALICE : – Profumati già a marzo! Dopo cena camminavamo fino a tardi attorno all’albergo. Non mi stancavo di sentire quei profumi, col buio mi sembravano più intensi e guardavo col naso all’insù il cielo stellato. Un cielo da vertigine.
SILVIA: – Hai passato proprio una bella vacanza!
ALICE : -A Taormina un mattino ricordo una piazzetta e un profumo di bouganville. Travolta da quel profumo avrei voluto trascorrere lì la mia vita. Marisa mi indusse a proseguire con fondati motivi…
SILVIA: – Ah ah ! Ma… scusa, di cosa stavi parlando all’inizio?
ALICE: – Del normanno.
SILVIA: – Prego?
ALICE: – Marisa lo chiamava così.
SILVIA: – Hai fatto il viaggio con lei?
ALICE : – Non te l’ho già detto?
SILVIA: -A dir il vero saltelli parecchio. Ma, dimmi, dove hai conosciuto il normanno?
ALICE – Lo abbiamo conosciuto a una serata letteraria. Si presentava un libro. Un’amica ce l’ha fatto conoscere.
SILVIA: – Vuoi che prendiamo un caffè?
ALICE – D’accordo ci sediamo agli Specchi. Adoro anche Piazza Unità …
SILVIA: – Sì è bella… ma prosegui…
ALICE: – Il normanno, cioè Andrea, era gentilissimo, subito ci prese sotto la sua tutela, ci fece fare il giro della zona… aveva verso di noi, e soprattutto verso di me, un atteggiamento che non saprei definire…
SILVIA: – Galante?
ALICE : – Appunto… come hai capito?
SILVIA: – Eh!…
ALICE : – Qui da noi non si usa…
SILVIA: – Beh…
ALICE – No, ti assicuro, nessuno è così! Ero meravigliata…Pensa: scrisse, hic et nunc, delle poesie per me!
SILVIA: – Per te ? Subito?
ALICE: – Sì. Sfornava immediatamente dei versi…
SILVIA: – Strano!
ALICE: – Ci invitò a cena. Sua moglie è un’ottima cuoca.
SILVIA: – È sposato?
ALICE: – Sposatissimo. Sai… una tipa mediterranea… bei capelli lunghi… tipo la Cucinotta.
SILVIA: – Perbacco!
ALICE: – Andrea mi sciorinava versi, ma non solo… aveva un modo che da noi avremmo detto che non gli ero indifferente… mi guardava con un’aria…
SILVIA: -?
ALICE: – Complice direi…beh, non davanti alla moglie…
SILVIA: – Guarda che contro una Cucinotta…
ALICE : – Lo so…Dunque ci siamo visti anche il giorno seguente… abbiamo passeggiato … mangiato dei dolci alla mandorla… buonissimi…
SILVIA: – E poi ?
ALICE – Beh…il normanno si prodigò in virtuosismi… poi mi lasciò di stucco quando disse che sarebbe venuto a trovarmi al più presto.
SILVIA: – A Trieste?
ALICE: – Appunto! Ci doveva venire per lavoro.
SILVIA: – È venuto?
ALICE: – Certamente!
SILVIA: – Perbacco, è un po’ che non ci si sente… mi sono persa delle puntate…
ALICE: – Arriva, ci vediamo… Io gli propongo: se hai un po’ di tempo ti porterò a vedere la città e i dintorni…
SILVIA: – E lui?
ALICE: – Aveva tutto il tempo che volevo…
SILVIA: – È una fortuna: hai trovato un amico gentile, colto, che ha un senso del tempo quasi arcaico…
ALICE: – Hai detto bene. Con lui sembrava quasi che il tempo si fosse fermato. Però riusciva a fare tante cose, non credere, era molto efficiente… sempre attaccato al cellulare e parlava con questo e con quello… ma poi sapeva anche staccare… e il tempo cominciava a oscillare.
SILVIA: – E tu? Oscillavi anche tu?
ALICE: – No…te l’ho detto, è una storia diversa…
SILVIA: – Dunque? Racconta!
ALICE: – Siamo andati a Pirano… anche a marzo, sul mare, si può mangiare all’aperto… Il normanno era entusiasta del luogo. E poi scampi… datteri… e Malvasia dell’Istria che, con l’acqua minerale Radenzka, diventa buonissimo. Però il normanno era stupito…Quel mangiare nel porto, quel bere vino sfuso lo turbava un po’. Comunque il luogo, il volo degli uccelli e il cibo l’hanno subito ispirato…
SILVIA: – Ti ha dedicato una poesia?
ALICE: – Otto. L’ultima sugli scampi…
SILVIA: – Sugli scampi?
ALICE : – Trovava naturale associare me agli scampi.
SILVIA : – Perché ?
ALICE: – Non ho capito bene, d’altronde non ho capito bene nessuna delle altre poesie. Però erano belle.
SILVIA: – Dev’essere un tipo interessante…
ALICE: – Sì… però… noi triestini…
SILVIA: – Non capisco dove vuoi andare a parare.
ALICE : – Se diciamo un cosa è perché la pensiamo.
SILVIA: – Non tutti.
ALICE: – Non riesco a spiegarmi… Non ci mettiamo a parlar d’amore solo per il gusto di farlo. O vogliamo qualcosa…cioè la persona ci interessa in un modo o in un altro… ma l’arte del sedurre per il gusto di farlo non la conosciamo.
SILVIA: – Sì da noi è diverso…in effetti.
ALICE: – Io preferisco dei rapporti più chiari e diretti.
SILVIA: – Non so…
ALICE: – Guarda che tu non hai esperienza…
SILVIA: – È vero, solo Ugo…
ALICE: – A proposito, non ho ancora capito perché non gli hai mai messo le corna…
SILVIA: – Non ho mai trovato qualcuno che mi piacesse più di lui. Qualche volta ci sono andata vicino, ero sul punto, e poi ho pensato che non sarebbe stata più la stessa cosa con Ugo… Insomma non ho potuto farlo …Lasciamo perdere, e raccontami insomma di te. Com’è finita?
ALICE: – Dunque, Andrea parte…
SILVIA: – Ah…
ALICE: – Mi telefona, mi ringrazia, dice che ha passato delle giornate bellissime … che sono una persona speciale e che non può fare a meno di pensarmi…
SILVIA: – Che bello!
ALICE: – Niente affatto. Ti spiego. Pare che ci siano parecchi uomini che fanno così, fanno i galanti con tutte le donne, le guardano in modo speciale, scrivono versi… cercano di farle innamorare…
SILVIA: – E le mogli non sono gelose?
ALICE : – No, sanno che non è un vero e proprio tradire, è solo un gioco. Mi ha raccontato anche che ha parecchie amiche…
SILVIA: – Solo amiche?
ALICE: – Sì, dice di sì… ma per loro si prodiga… si dà molto da fare, se sono tristi, se hanno bisogno di una parola gentile…
SILVIA: – Presentamelo… Credo che mi piacerebbe…
ALICE: – La considera una missione… se una ha bisogno d’essere consolata…
SILVIA: – E’ il mio uomo!
ALICE: – Se vuoi, te lo presento… Ma io non trovo che sia bello sentire parole gentili e sapere che non corrispondono a dei sentimenti. A me non piace. Magari le cose che mi dice le ha già dette a mille altre…No, no A me piacerebbe fargli battere il cuore davvero. Ma il suo cuore non batte…
SILVIA: – E vabbé… ha la Cucinotta!
ALICE : – E’ vero …però un pochettino …e poi diciamo la verità… se mi metto nei panni di sua moglie mi verrebbe anche voglia di dargli una lavata di testa: perché si dà tanto da fare con le altre?
SILVIA: – Per speziarsi la vita, suppongo: è un farfallone mediterraneo. Specie protetta.
ALICE: – Mi fa rabbia…L’amore è qualcosa di diverso… lui usa questa parola a sproposito!
SILVIA: – Eh, l’amour!… Senti …mi sa che prenoto anch’io un viaggio in Sicilia il prossimo anno. Magari trovo anch’io un normanno…