In Patagonia

verso il poloL’aereo atterra a Punta Arenas. Una lunga frenata che sembra non voler mai finire. Francesca guarda l’ora. Quasi in orario. Scende e raggiunge i compagni di lavoro. La base è situata in un albergo arroccato sul mare. Spalanca la finestra. Il vento soffia forte. Decide di scendere al mare. Una sciarpa attorno al collo. I corti capelli che si dividono in righe sottili sotto la sferza del vento. In faccia schizzi d’acqua gelata. Cammina. Una sensazione di piacevole dondolio sopra le cose. Dentro le risuonano altre note. Nuovi ritmi e un tempo nuovo, con la lentezza di quando aveva vent’anni. Cammina per un lungo tratto in silenzio. Mare oceano. Oceano che incanta e che strega. Una nenia le arriva da lontano: Puerto Natales è un mare battuto dai venti. Dove le maree strappano ghiacci e questi, lenti, si spostano ondeggiando e chiudono canali, ostruiscono passaggi, fanno incagliare le navi. In Patagonia soffia sempre il vento. Il mare è profondo. Le navi fanno naufragio. Il mare non si traveste da lago. L’oceano inventa tempeste. Da dove viene quella voce? Forse dall’altra parte del globo qualcuno l’ha pensata o sognata.
(omissis)
Tutto pronto per la spedizione. Si parte per l’isola Magdalena. Un viaggio in battello, e poi una sosta di due giorni. L’isola si presenta interessante, più del previsto, e gran parte dei filmati vengono girati proprio lì. I pinguini fanno da protagonisti, il muso in avanti, le pinne sollevate, i piedini troppo piccoli, tragicamente buffi nella loro incompiuta natura di quasi uccelli, quasi pesci, quasi umani impettiti a una festa. I maschi covano le uova e qualcuno che si dev’essere perso il suo si mette a covare un pezzo di ghiaccio e non demorde per ore, i pinguini giovani vengono lasciati sulla banchisa finché si decidono dopo disperati pianti a cercare nel mare il krill e il plancton anziché aspettare la poltiglia rigurgitata dal becco della madre. Tutto in una luce azzurrina che rende il reale irreale.

(continua)

m.t.t. da L’amore secondo Francesca

2 pensieri su “In Patagonia

  1. carlo gabbi

    E` sempre interessante leggere le tue avventure di viaggio. Ti seguo volentieri da un angola all’altro di questo vasto globo.

  2. Marina Torossi Tevini Autore articolo

    grazie, Carlo. In realtà, come vedrai leggendo il seguito negli altri post, in questo caso non si tratta di un racconto di viaggio. Sono brevi pezzi tratti da “L’amore secondo Francesca” uno dei due romanzi che compongono il mio libro “Le parole blu” (Campanotto 2010). non so se così, staccati dal resto della narrazione, abbiano un senso…

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