Poesie di Lisa Sammarco

2 cocai

Conchiglia bianca

In questi improvvisi d’alba,
violenti,
ti fai pane fragrante del mattino incerto.
In questa luce che lambisce
e spuma in sciabordio di acqua
sono un mare prigioniero
in una conchiglia bianca sulla riva.

Il paguro

Hai detto che un poco mi somiglia,
quando mi ritraggo nel mio piccolo mondo senza affitto,
e passo due mani di buioinchiostro sul soffitto,
e c’è silenzio,
e a separarmi l’apparenza immobile di un abisso.

Il gabbiano

Quale che sia il mio dubbio in questo istante,
e gli altri che forse ancora verranno,
avranno corpo di donna e anima di gabbiano,
che stride e chiama in una pennellata d’ali.
Oggi c’è solo la sua voce che lamenta, e
scompone in tagli un cielo d’autunno che
cala grigi sul sipario,
e chiede al vento di strappare fra le foglie rugginose e stinte,
fondi di pervinca
chiede, come il respiro di un amante,
come un tango che parla e tace
e pare che dica- non lasciarmi andare troppo lontano-.

Un usignolo

Oggi sono un usignolo impagliato nelle note del mio stesso canto,
e faccio nido fra rami finti e curvi di sapienza.
Ma fra lo scintillio festoso delle ultime luci intermittenti
non c’è stagione per il rancore opaco dei silenzi.

(Lisa Sammarco)