Ana je gledala i prou?avala planski prikaz ku?e koji joj je dala agencija za nekretnine, i prepustila se sanjarenju o detaljima. Ta ku?a, ku?a na selu, je upravo ona koju je oduvek želela. Bila je sigurna u to da ?e i ostali biti oduševljeni. Stigla je ku?i ostavši bez daha, i po?ela da obasipa porodicu bujicom re?i. Zelenilo, svežina leta, miris sela. Nema ni?eg boljeg! Bašta, roštilj, ljuljaška za ?ulija i jedna ku?ica za psa Pipa. Continua a leggere
Tag: Il migliore dei mondi impossibili
Lo schiavo
Non era molto convinto che fosse una grande idea, ma sua moglie insisteva. Ce l’avevano tutte le sue amiche, insomma, in un momento di intimità gli aveva strappato una promessa che ora si sentiva in dovere di mantenere.
Lo sceglierò io però, aveva detto, almeno voleva essere sicuro di lasciare sua moglie in buone mani. Aveva preso qualche giorno di ferie. E si era messo alla ricerca. Continua a leggere
IL vecchio e il clone
Luce grigia. Per mesi. Uno strano danzare di ombre sul Sognefjord. La notte d’inverno.
E che altro, in quel poco di luce, se non cercare il caldo di qualche amico, il tepore di un luogo chiuso, l’illusione che la parola può creare? Che altro? Da quel luogo senza luce la natura è ostile e lontana. Meglio stringersi assieme, meglio scaldare le mani con qualcosa di forte, meglio scaldare la mente con insani pensieri. Continua a leggere
Le lumache
Chissà se poteva uscire dalla stanza. Si guardò intorno. Nel corridoio niente fili di bava. Le lumache non erano ancora passate. In fretta si vestì ed uscì dalla sua stanza. Ma subito, arrivato a metà corridoio, cominciò ad invischiarsi, a scivolare, a retrocedere. Anche là avevano chiuso il passaggio. Tornò sui suoi passi con rabbia. Continua a leggere
L’ermafrodito
«Le piace ?» Era una domanda superflua perché Sandro se ne stava già da mezz’ora a contemplare il blu profondo di quel quadro, concentrico intorno a un vuoto infinito che dava le vertigini.
Riemerse con difficoltà e si voltò verso le parole alle sue spalle. Vide una bocca un po’ troppo truccata che oscillava sopra lunghe file di collane. Tacchi alti e lunghi capelli neri, un’iperfemminilità esibita che in un’altra persona gli avrebbe dato certamente fastidio. Ma stranamente non la trovò sgradevole. Continua a leggere
Un tempo avevamo la coda
Anna guarda e riguarda la planimetria che l’agenzia immobiliare le ha dato e si perde a sognare i particolari. Quella casa, quella casa in campagna è la casa che ha sempre desiderato. Anche gli altri saranno entusiasti, ne è sicura. Arriva a casa trafelata e travolge la famiglia con una raffica di parole. Verde, fresco d’estate, profumo di campagna. Cosa ci può essere di meglio! Un giardino, un barbecue, un’altalena per Giulio e una cuccia per Pippo.
Danno la caparra e impazienti si mettono ad aspettare il momento in cui si trasferiranno nella nuova casa. Continua a leggere