Certo, tutti speriamo di ritornare prima possibile alla vita di prima. Ma forse tornare indietro, oltre che impossibile, non è quella gran meraviglia. Guardare avanti e non rimpiangere il passato è sempre meglio. Cosa ci offriva prima il nostro mondo? Disoccupazione giovanile a limiti insostenibili e moralmente inaccettabili, debito pubblico esorbitante e classe politica da decenni piuttosto deboluccia, scuola concepita come intrattenimento e generatore di titoli difficilmente spendibili, sordo livore tra generazioni che si rinfacciavano lo stato delle cose, Continua a leggere
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Agamben e dintorni
Certo che lo scontro attuale tra capitalismo liberale, quello dell’Occidente, e capitalismo autoritario, quello che si è sviluppato in estremo Oriente, darà come risultato la fine del nostro mondo e la sconfitta dell’ Occidente. Ma questo è evidente per motivi numerici e poi per l’ovvia ragione che un mondo profondamente demotivato e isterilito nel suo intimo come il nostro non può competere con un altro in crescita demografica economica e culturale. Sono i corsi e ricorsi della storia. Continua a leggere
Quello che neghi ti sottomette
Quello che neghi ti sottomette, così diceva uno dei padri della psicoanalisi, non pensando forse che questa verità, riferita alle dinamiche dell’inconscio, potrebbe ben essere applicata anche alla realtà attuale. In effetti quello che neghi ti sottomette e quello che credi di eliminare – non prendendone atto e cercando di minimizzare i danni con comportamenti razionali ma soltanto ignorandolo e negando la sua esistenza – ti distrugge. Continua a leggere
La follia che proviene dal dio è assai più bella di ogni saggezza umana
Platone diceva che l’arte si serve degli uomini anche da poco per realizzarsi. Persone di scarso valore e di discutibili doti umane possono partorire delle opere di grande valore. Questo lo possiamo constatare anche passando in rassegna la vita di alcuni grandi del passato che nell’arte raggiunsero vette insuperate e nella vita furono delle persone di grande banalità. Alcuni furono malvagi o gretti, altri si diedero a tutti quei vizi che nelle loro opere bollavano, altri ebbero vite spericolate e sgangherte, molti morirono suicidi. Continua a leggere
La necessaria sottrazione
Forse dovremmo imparare a sottrarre, a non accumulare sempre, – sensazioni immagini parole, – ma a selezionare, a togliere di mezzo quello che ci sta trasformando l’anima in un magazzino, con le informazioni accatastate, e a fare ordine. Forse dovremmo imparare a strutturare, a porci dei centri di gravità, a togliere quello che non è significativo, a scegliere con giudizio. Continua a leggere
Pace violenza e letteratura noir
È diffusa la convinzione che la nostra società sia una società violenta e che la letteratura noir in tutte le sue varianti, fino all’estremo del polar, sia il genere letterario che meglio la rappresenti; ne sia insomma la rielaborazione artistica più adatta. Non ne sono del tutto convinta. Penso che la Londra in cui viveva Shakespeare fosse una città più violenta, una città in cui si poteva incontrare la morte con maggior facilità che nelle nostre metropoli. Continua a leggere