ho avuto una vita tranquilla
quando sono nata c’era la guerra fredda
e russi e americani erano intenti
a prendersi le misure
per piantar giuste le loro bombe. Continua a leggere
poesia
La serena indifferenza (versione romena di Geo Vasile)
Aspettavo di trovare
con gli anni
un senso probabile
del non senso
di vivere
frugando tra le rabbie
e le noie
frugando tra la vita
e la mia sempre troppo pallida
idea della vita. Continua a leggere
Funamboli
mancano gli appigli qualche volta
per questo funambolico contatto
tu volteggi
e io tento lo slancio,
ma la fune esile sui bordi
di libellule e di parole scadute
geme impacciata
e ci consiglia
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Intervista a Marina Torossi Tevini di Matea Petrovi?
Intervista pubblicata nella tesi di laurea di Matea Petrovi? su “Donne senza volto” (Zara 2015)
1. Quando ha cominciato a scrivere? Quando è nata la sua passione per la scrittura?
Ho scritto da sempre anche perché nella mia famiglia sia mio padre, Lino Torossi, – che lasciò alcuni libri inediti, che in parte ho pubblicato – sia sua sorella, Eleonora Torossi, – autrice di alcuni romanzi per l’infanzia pubblicati nei lontani anni 30, lo facevano. L’accesso però alla prima pubblicazione è avvenuto relativamente tardi.
2. Qual è la sua poetica e come descriverebbe se stessa come poeta?
Una poetica vera e propria l’ho definita solo nel corso della stesura del secondo volume di poesie, “L’unicorno”, uscito nel 1997 con delle indicazioni di poetica che pubblicai come premessa al libro con il titolo di “Istruzioni, intenzioni (e presunzioni)” che riporto in parte: “Che cosa possono fare i poeti in questo mondo, terra desolata, da cui gli dei sono fuggiti, in cui siamo quotidianamente sommersi da parole inautentiche ed effimere? Continua a leggere
Hai una bocca di cartone
Hai una bocca di cartone
in una pioggia notturna arrivasti.
dicevi La luna ha spiegazzato il mio nome
le unghie hanno scavato il mio ventre
e sono affondato in una nave carica di neve e di sogni Continua a leggere
E Vila e Slataper
E Vila e Slataper e cinque bottiglie – guarda là – di Terrano
e il Carso d’oggi, belle case, la banalità quotidiana, ma anche speranze
senza confini
mentre i confini dell’Occidente scricchiolano già Continua a leggere
Limes
nelle anse di un fiume
mentre il fumo sale dall’acqua
potrei/si potrebbe
parlascoltare
noi sospesi e lenti
e gli occhi a dire Continua a leggere
Gambadimare
non nuoterò nella tua solitudine
Gambadimare
né mi accovacerò nella schiuma delle tue onde
non ascolterò le tue campane sommerse
né trincherò mielati chiari di luna Continua a leggere
L’inverno del terzo millennio
Non so cosa darti/dirti
dopo tante parole sprecate
per mandarci fragilinutili segnali di fumo
(incompresi)
Carezze sotto la pelle
e la certezza che questa rimane la via
per dirsi (Silenzio, mani che percorrono i pensieri) Continua a leggere
Il tempo oscillante (2)
mi manca il tempo oscillante
il tempo che ti ravvolge da un lato
il tempo fatato
che ha un suo centro
e non ha precisione
il tempo minuto eterno
o eternità-minuto Continua a leggere
Il tempo oscillante
e prima
che le labbra si volgano all’ingiù
nel tramontare dei sorrisi
prima che gli occhi si offuschino nel declinare
delle speranze
isserò la mia fragile vela, Continua a leggere