Tag: Note di critica letteraria

La letteratura in pericolo di Tzvetan Todorov

Della gran quantità di libri che l’oggi inquieto produce che cosa rimarrà? È una domanda che viene da porsi dato che ogni epoca ha fatto le sue cernite, le sue selezioni. Ma la selezione sui libri di oggi su quali basi si fonderà?
Chi riuscirà a valutarne la qualità? Forse sarà una selezione legata alla quantità, alla presenza, più che alla qualità. Forse rimarranno gli autori più scafati, quelli che si sanno vendere meglio e un giusto criterio di selezione sarà pura utopia. Che ne sarà del futuro? Se lo chiede anche Todorov nel suo bel saggio La letteratura in pericolo che condanna lo spostamento dell’attenzione dal senso globale che un’opera trasmette a dettagli tecnici, abilità letterarie, giochi e virtuosismi che non rendono di necessità un libro una grande opera. Continua a leggere

Lina Galli, una poetessa da ricordare

20151216_115816La memoria ha la vita corta. Incalzati dalle novità in ogni campo si tende presto a dimenticare il passato. A Trieste una poetessa che negli anni Settanta e Ottanta era molto nota oggi è pressoché dimenticata: Lina Galli.
Ebbi modo di conoscerla negli anni Novanta quando lei era molto vecchia, aveva superato la novantina, e io avevo appena pubblicato il mio primo libro di poesie. Mi sembrò una persona molto entusiasta della poesia e della vita e questo mi piacque. Continua a leggere

Rileggendo l’epistolario di Cesare Pavese

cesare-paveseAl suicidio di Pavese è stato dato sempre molto spazio e molti hanno cercato di spiegarlo con motivazioni legate alla sua insoddisfacente vita amorosa o a disturbi di natura sessuale. Per capire l’animo di Cesare Pavese e il percorso che lo portò al suicidio sono di indubbia utilità l’epistolario e il diario Il mestiere di vivere. Sono loro a farci luce sui meandri più oscuri e meno pubblici del suo pensiero e del suo percorso umano. Nel ricchissimo epistolario viene spontaneo andare alla ricerca di quell’incrinatura dell’animo che lo portò a scegliere la morte. Ci sono nelle lettere, e in particolare nelle lettere dell’ultimo periodo, molte interessanti indicazioni; particolari inquietanti che, scritti appena qualche mese e in alcuni casi qualche giorno prima del suicidio, inquietano ancora di più. Continua a leggere

Svevo: scrivere come misura d’igiene

Cittavecchia _serale“Devo pensare a scrivere per sentirmi vivo, posto che la vita che faccio, tra tanta virtù che ho e che mi viene attribuita, e tanti affetti e doveri che mi legano e paralizzano, mi priva di ogni libertà. Io vivo con la stessa inerzia con cui si muore. E voglio scuotermi, destarmi. Scrivere sarà per me misura d’igiene”. Continua a leggere

Montale e il mondo classico

eugenio_montaleRiguardo a Montale si è detto di tutto e di più. Si sono susseguiti congressi, tavole rotonde, mostre. Sono stati scoperti risvolti inediti, sono state ridette idee scontate. Ci si è spinti un po’ a lato della grande produzione poetica, allungando gli occhi anche sulle prose di “Farfalla di Dinard” e sull’enorme mole della sua pubblicistica. Aggiungere qualche cosa a tutto ciò sarebbe presuntuoso. Eppure mi è rimasta una piccola insoddisfazione, l’idea che le proporzioni talvolta non vengono rispettate. Quando si parla di rapporti tra la grande poesia italiana del Novecento e il mondo classico il nostro pensiero corre subito a Quasimodo, ai suoi miti di “Acque e terre”, alle sue traduzioni dei lirici greci. Nulla di analogo per Montale. Continua a leggere