
A cosa serve la poesia? E poi: cos’è la poesia? E’ l’anima in presa diretta di un singolo, attenzione estrema alle cose dentro e fuori, rivelazione fulminea del profondo e dell’universale? E’ ingegneria della parola? La poesia è il progetto, il programma prima della realizzazione – basti pensare che le grandi rivoluzioni hanno trovano sempre il loro poeta – o bilancio e rilancio? Di certo, in poesia, il tempo non è algebrico e non finisce, pertanto c’è un solo bilancio che può stabilire ed è il bilancio dell’avvenire. Sta comunque sempre tra i due fronti della poetica e dell’estetica, della rapsodia e della prosodia. In ogni caso sempre difficile da afferrare e da definire, tanto più se si tratta di raccolte di versi scritti in un arco più o meno lungo di anni,difficile trovare un filo di Arianna che ci guidi. Continua a leggere