Al caffé

MATTEO: Dammi un consiglio, Luca!
LUCA: Anche tu? Ho già consigliato mio figlio, mia moglie, un altro amico.
MATTEO: Vuol dire che sei affidabile. Ascolta. Ho un problema con una tipa. Credimi, non riesco proprio a capirla.
LUCA: E chi riesce a capire le donne? Io non ci sono mai riuscito.
MATTEO: Questa però non è come le altre. Anzi è molto diversa.
LUCA: Bene.
MATTEO: Però è complicata. A dir il vero all’inizio sembrava semplice. La semplicità fatta persona.
LUCA: E poi?
MATTEO: Poi era come scartare e scartare, saltava sempre fuori un’altra, e un’altra ancora.

LUCA: Siamo tutti così. L’apparenza è solo un’ipotesi.
MATTEO: Ma in questo caso è qualcosa di più. Un giorno è la persona più dolce del mondo, mi dice mille parole gentili, e il giorno dopo mi manda all’inferno.
LUCA: E non è successo nulla nel frattempo?
MATTEO: Assolutamente nulla.
LUCA: È strano. Ma dimmi, per il resto com’è? Simpatica, allegra?
MATTEO: Direi di sì. Quasi sempre scherziamo e ridiamo. Poi all’improvviso il silenzio o peggio.
LUCA: Sinceramente ti consiglierei di lasciar perdere tutto. Non andar a complicarti la vita.
MATTEO: Volevo che mi aiutassi a capire.
LUCA: E come faccio? Dammi altri dettagli.
MATTEO: Ti dirò, lei dice sempre: “Non sono contraddizioni le mie, è solo che non c’è il tempo di spiegare, se tu potessi sapere tutto quello che penso, tutto proprio, vedresti come sono coerente, la coerenza fatta persona”. Quando la ascolto mi sembra anche convincente ma poi ci ripenso e mi sento…
LUCA: Come ti senti?
MATTEO: Non so. È come se stessi su un monte e non sapessi dove mettere i piedi. Sotto il vuoto, sopra non so. Non riesco a salire. A lato una cengia. Insomma sto fermo.
LUCA: Non fai nulla né dici nulla neanche con lei?
MATTEO: Appunto.
LUCA: Forse è questo. Fammi capire. Lei parla. E tu niente. È gentile. E tu niente. Allora si arrabbia. E tu niente. Allora tace. E tu stai sempre fermo e zitto. È così?
MATTEO: Appunto.
LUCA: Ma lo fai apposta?
MATTEO: In che senso?
LUCA: Nel senso che in amore vince sempre chi muove meno le sue pedine? Lo fai ad arte?
MATTEO: Non saprei. Credo di no.
LUCA: Bisognerebbe trovare una soluzione.
MATTEO: Ti facevo più acuto. Concentrati. A che cosa stai pensando?
LUCA: Devo essere sincero? Alla partita di ieri. Hai visto? Due rigori.
MATTEO: Lascia perdere. Ti ho chiesto un consiglio.
LUCA: Come faccio? Non mi interessano i tuoi problemi.
MATTEO: Non sei un buon amico.
LUCA: Beviamo un caffè?
MATTEO: Ci vuole proprio. Poi ragionerò meglio.
(glugg glugg)
MATTEO: Allora? Hai qualche idea?
LUCA: Lasciami inghiottire.
MATTEO: Dunque?
LUCA: Forse potresti fare il contrario di quello che hai fatto finora.
MATTEO: In che senso?
LUCA: Non startene zitto, ma rispondi, metti degli anelli di comunicazione. Mi sembra che sia proprio questa la strada.
MATTEO: E se rispondo in modo sbagliato?
LUCA: È sempre meglio tentar di spiegare anziché non tentare neppure.
MATTEO: Dici che dovrei parlare?
LUCA: Certo. Il silenzio è in un certo senso un’offesa.
MATTEO: Il caffè ti sta facendo effetto.
LUCA: Sì, sì, mi sento molto meglio. Ti dirò, mi piacerebbe essere io al tuo posto. Sai, la mia vita. Dimmi un po’. Com’è questa tipa? Me la presenti?