Chi non ha mai provato ad avere
come me due figlie a un anno
non sa che cosa vuol dire fatica di mamma.
Io per giunta sono assai scrupolosa,
temo sempre di non fare abbastanza.
L’occhio vigile e attento sto sveglia
i gatti, gli sconosciuti
le cornacchie sul tetto di fronte.
Ogni cosa mi faceva tremare
non lasciavo le bimbe un minuto,
non lasciavo mai le piccole sole.
Veniva al mattino la Lina
ci portava crocchette e pescetti.
Veniva dopo scuola il bambino
con ciotole e scatolette.
Io allora, felice e sicura,
per un po’ mi godevo il giardino
gli lasciavo le cucciole e io
correvo su e giù per il prato
mi sgranchivo la schiena e le zampe.
Poi tornavo alle bimbe vicino
e gron gron gron gron forte forte.
Un giorno ha voluto il bambino
portarci su nella casa “Che pace qui!
Si sta bene, ho pensato.
più tranquilli e sicuri, che bello!
Così poi, quando ci ha riportate
nella nostra tana in giardino
mi son detta: “Perché non ritorno?”
E ho preso una cucciola in bocca
sono corsa attraverso il giardino
e le scale su su e poi giù per prendere l’altra
che non vengano a farle del male.
Ecco fatto! Siamo qua, ho miagolato
ma dentro non c’era nessuno.
Siamo state parecchio davanti
alla porta sbarrata, sfinite.
poi per caso è passata la Lina
“Oh Trillina! che fai con le bimbe?
piccolina, non c’è più nessuno
per oggi non ritornano, sai”.
Io la guardavo stupita
con un occhio che fa compassione.
La vecchia ci sorride, ci prende in braccio
e tutte finiamo da lei.
E’ un bel colpo.
Così ho incominciato ad affidare
le piccine ora a questo ora a quello.
Corro in giro, mi facci i miei salti
poi ritorno e allatto le bimbe.
Ma le cucciole devono anche imparare
a temere le auto le moto
a scalare i muretti le piante
a diffidare dagli sconosciuti.
Ogni giorno una nuova lezione
ogni giorno sanno di più.
Una volta, non so come è successo,
mentre dormivo tranquilla
dal bambino è sparita Sciletta!
Svegliata che mi sono le cerco.
Solo una! Vado in giro dappertutto.
Ci portano giù e io ancora a cercare.
Non c’è !Dopo un po’ rifaccio le scale
forse non ho guardato abbastanza
cerco ancora, miagolo forte
mi dovrà pure sentire.
Quando arriva, li prova gli artigli!
Mi fa proprio stavolta impazzire!
A notte fonda mi metto
alla fine stremata a dormire.
La mattina seguente arriva
un signore mai visto con Scila
“Cos’hai combinato?
ti ho cercata dappertutto!”
“Se sapessi mammina!“
“Non parlare!” e subito quattro ceffoni.
Per tutta la giornata la ignoro
me ne vado in giro distratta.
Alla sera sono ancora arrabbiata
passo il tempo a inseguire farfalle
non ho corso credo mai tanto, né saltato.
Poi torno da Scila.
“Mamma, ascolta… non è colpa mia!”
E racconta la sua avventura.
Rosy Minnie è felice d’avere
la sorella di nuovo vicina.
Veramente anch’io …sono felice
e si gioca alla lotta per ore.
Quella volta le ho un po’ spaventate
non smettevo di appostarmi e colpire,
mille volte, fino a notte inoltrata.