MATTEO: Vieni, prendiamoci un caffè, Chiara… così parliamo.
CHIARA: Sono contenta di averti incontrato, oggi non me l’aspettavo.
MATTEO: Ieri siamo riusciti a parlare un po’ ragionevolmente, non trovi?
CHIARA: Sì ma.
MATTEO: Non ti vedo molto persuasa. Almeno una volta siamo riusciti a parlare senza litigare, è un progresso.
CHIARA: Sì ma.
MATTEO: Ma che cosa?
CHIARA: Penso che non è questo. Non sono le parole razionali che contano.
MATTEO: E allora cosa conta, se non serve la ragione?
CHIARA: Serve certo, ma poi, alla fine chi decide sono i nostri inconsci, stupidi imbronciati e bambini. Con la loro nostra testardaggine l’hanno sempre vinta. Non serve discutere, vincono loro.
MATTEO: È terribile avere dentro un inconscio prepotente bastardo e cretino.
CHIARA: Credi di non averlo anche tu?
MATTEO: Probabilmente. E sta male.
CHIARA: Anche il mio. È tutto incerottato.
MATTEO: Anche a me ne hai dati di colpi.
CHIARA: Sono scesa molto in basso. Me ne vergogno.
MATTEO: Posso chiederti perché l’hai fatto?
CHIARA: Ho cercato di spiegarti, di dire anche le cose più difficili e invece tu, non capivi.
MATTEO: Dimmi la verità.
CHIARA: Devo?
MATTEO: Sì.
CHIARA: Non ci faccio una bella figura.
MATTEO: Dilla lo stesso.
CHIARA: D’accordo. Non trovo le parole.
MATTEO: Vai.
CHIARA: Tu non mi aiuti, stai là impalato.
MATTEO: ?
CHIARA: Insomma, ti dirò, quando ti ho conosciuto eri una persona diversa, adesso, dopo un anno, ho davanti un’altra persona.
MATTEO: Non capisco…
CHIARA: La prima era sfortunata, triste, aveva un’infinità di problemi, mi sembrava che avesse dentro molto amore ma come stoppato, pensavo che avrei potuto insegnargli a liberare i suoi pensieri. Pensavo che avrei potuto insegnargli cosa possa desiderare una donna.
MATTEO: ?
CHIARA: Ma tu pensa che idiota, mi sono messa a insegnarti come se…
MATTEO: ?
CHIARA: Ma eccoti come sei adesso, un uomo molto diverso, molto più sereno, meno infelice.
MATTEO: Dovresti esser contenta.
CHIARA: Diciamo che ti sono servita.
MATTEO: Non capisco.
CHIARA: È evidente, quando una donna vede che c’è un’altra le quotazioni del tipo salgono vertiginosamente. So benissimo che faccio male a dirti la verità. Non si dovrebbe mai. Diciamo che tu stai avendo un certo successo con le donne.
MATTEO: Sarà ma non mi sono mica accorto.
CHIARA: Perché continui a mentire?
MATTEO: E tu perché non sei più gentile?
CHIARA: Credi che non sappia cosa vorrebbe qualsiasi uomo? Essere lodato, coccolato, vorrebbe non aver troppe inquietudini.
MATTEO: Mi sembrano giuste esigenze.
CHIARA: Sì, però, io non mi accontento di questo.
MATTEO: E per questo mi tratti male? Ti sembra il modo? Dovresti essere più gentile, più morbida…
CHIARA: Se ti tratto male è solo perché vorrei che mi amassi spontaneamente.
MATTEO: Ma se mi picchi.
CHIARA: Lasciamo perdere. Ritorniamo al nostro discorso. Dunque mi sono trovata come una scema a aver dato lezioni di come si dovrebbe amare a uno che si è scopato mezzo mondo.
MATTEO: Ma no, te l’ho detto 3 o 4 erano il grande amore, poi 4 o 5 così così, altre beh quelle erano proprio squallidume.
CHIARA: Risparmiami.
MATTEO: Perché?
CHIARA: Non so. Forse sono gelosa.
MATTEO: Ma sono storie vecchie.
CHIARA: Mah…
MATTEO: Non dicevi di non esser affatto gelosa?
CHIARA: Dicevo dicevo.
MATTEO: ?
CHIARA: Invece sono gelosa, purtroppo sì, lo confesso.
MATTEO: Ma perché non siamo più sereni? Come eravamo all’inizio?
CHIARA: Una volta era la novità. Adesso mi sembra anche che tu presuma.
MATTEO: Che cosa?
CHIARA: Di conoscermi. Forse per questo ti interesso di meno.
MATTEO: Non è vero.
CHIARA: Confessalo. Tu sei sempre smanioso di novità.
MATTEO: È ovvio che dopo un anno ci si conosca. Ma non per questo…
CHIARA: E invece no! Non si può essere sicuri di conoscere qualcuno neanche dopo anni e anni. Neanche dopo averci fatto mille volte l’amore.
MATTEO: Beh, questo mi sembra strano. Bastano meno.
CHIARA: Non è detto! Una persona, se è una persona, è sempre una sorpresa anche la millesima volta.
MATTEO: Sìììì?
CHIARA: Ci si può sempre stupire. Ci sono mille e uno modi di fare l’amore!
MATTEO: Mille??? Mille sono tanti!
CHIARA: Ho detto mille e uno! Non uno di meno!
MATTEO: Sempre diversi?
CHIARA: Certo.
MATTEO: Mahhh…
CHIARA: Basta un po’ di fantasia…
MATTEO: In effetti a te la fantasia non manca. Però ti vorrei più ragionevole, come dire più prevedibile, meno stressante…
CHIARA: Sono così.
MATTEO: Mi aggredisci con violenze verbali… sembra sempre che se dico una sola parola sbagliata non mi parlerai per tutto il resto della vita.
CHIARA: Il fatto è che tu non parli… D’accordo, io forse parlo troppo. Ma tu sei il muto.
MATTEO: Non sai quanto possa costare un groppo di parole non dette.
CHIARA: Mi vuoi sedurre di nuovo? Come all’inizio. Sai che ho un debole per le debolezze. E poi magari vien fuori che ho preso fischi per fiaschi…
MATTEO: I fiaschi, se son buoni, passali a me. I fischi non mi interessano.
CHIARA: Ahh ahh!
MATTEO: Vedi che ti ritorna il buon umore.
CHIARA: Per forza! Altrimenti come farei a sopportarti?
MATTEO: Sono così indigesto?
CHIARA: Eh sì, quasi quasi ci metterei sopra una pizza.
MATTEO: Quella della settimana scorsa… non era male.
CHIARA: Vieni! E poi al cinema c’è un film interessante, ho letto una recensione…