Intrattenimento scolastico con mascherina

Improvvisamente il problema inquinamento, riscaldamento globale, clima impazzito non esiste più. Fornire 11 milioni di mascherine al giorno per la pagliacciata del quotidiano intrattenimento scolastico diventa la priorità, eh sì, perché le mamme hanno da lavorare chattare scopare gestirelapropriavitaeilpropriotempo mica occuparsi dei marmocchi. Il bambino deve ritornare a casa ben nutrito dalla scuola, e guai se la mensa disattende le norme della corretta alimentazione, e così la mamma al ritorno gli può dare due barrette di monodigliceri che gli piacciono tanto e spararsi una serata in giro per bar ristoranti e se è estate anche un po’ di disco all’ aperto, oppure una cenetta tra amici con corredo di pargoli vocianti e assonnati.
Mi chiedo spesso come mai molte coppie giovani riescano ad avere una macchina di grossa cilindrata e una bella casa mentre un tempo si faceva la gavetta su macchine di bassissima qualità, che si tenevano fino a esaudimento, rabberciando le loro disfunzioni. E i viaggi erano a corto raggio, le sere sul mare con i ghiri che passavano vicino, al massimo una tenda o una roulotte per traversare l’Europa intera fino alla Scandinavia, non era un mondo molto comodo. Adesso – anzi fino a pochi mesi fa – il viaggio di gran parte dei “poveri” italiani delle generazioni sfortunate era in qualche resort del Pacifico o dell’Indiano tra palme e spiagge bianche. Ci andavano tutti, non era un fatto elitario, magari non distinguevano neppure un’isola dall’altra, un oceano dall’altro, – e figuriamoci se si interessavano alla cultura del luogo e alla sua gestione politica. Ci andavano per spararsi selfie, per sentirsi vip, per poter raccontare le loro immersioni e quei magnifici pesci che nuotavano in mezzo ai coralli.
Intanto i paradisi si inquinano l’ Europa e gli Usa si impestano alla grande, c’è aria da fine del mondo, tutti fermi e tutti zitti, gli aerei che volavano in numero stratosferico nell’etere ogni santo giorno per qualche mese fanno sosta poi, si sa, l’economia non si può fermare, e allora riprendono, ma più radi, – si potrebbe dire che per la natura è un bene questa sosta forzata in una corsa pazza che sta devastando il pianeta, ma intanto le altre fonti di inquinamento si moltiplicano.
Mascherine offerte gratis in tutte le scuole, nuovi banchi, dovunque scarti, il mondo discarica, un metro di distanza, ma cos’è un metro? solo chi non ha mai visto l’ondeggiare di una classe può proporre soluzioni così ingenue. Il virus circolerà alla grande, lo palleggeranno a mamme nonni e via discorrendo. E allora? I costi del lookdown sono stati spropositati anche perché non è stato mirato e così non ci potremo permettere di fare il bis.
Il ristagno dell’epidemia, specie nelle zone meno colpite, ha fatto pensare che il discorso fosse risolto, e tutti a parlare di un “dopo covid”. Ma dopo che? Siano nella merda sarebbe stato meglio dire e soprattutto noi, stati occidentali, che mettiamo l’economia al primo posto e che ci siamo votati al dio danaro. Noi siamo e saremo i più duramente colpiti. Gli altri stati si riprenderanno più in fretta.
Ma tanto cosa importa? È arrivata dal cielo la soluzione per cui si spazzano via dalla terra i vecchi che avrebbero mangiato alla grande le casse dell’Inps se intendevano replicare la vita longeva dei loro padri. Largo a quei ragazzi che, poverini, hanno già troppo aspettato tra scuolette di nessuno spessore, viaggi e giochi di ogni tipo. Di loro, educati al non impegno, all’ irresponsabilità, a un’abnorme autostima che spesso non corrisponde a nessun merito, di loro narcisisti e superficiali, abituati a un insano “metti te stesso al centro di tutto”, di loro che hanno già troppo aspettato tra aperitivi e cocaina sarà presto il mondo.

m.t.t.